l'isola




Sull'isola Quaranta

Vorrei,per un momento,
tuffarmi nelle acque del passato e,
con la forza delle braccia,
nuotar controcorrente
per riposarmi e ripartir da isole vicine.

Acqua che inizialmente è calda,
diventa sulla pelle un po’ più fredda e,
a poco a poco,
gela.

La prima isola su cui trovo riparo,
quella di “Ottanta”.
Vedo bambini correre
e il cielo,
volo di aquiloni al soffio di aliseo,
si multicolora.
Respiro aria d’infanzia!
Vorrei non ripartir,
eppure devo.
Devo cercar qualcosa
che più mi appartiene.

Adesso l’acqua la sento molto fredda.
Comincio a batter denti e ,
quasi quasi, ritornerei alla riva.
Nuoto controcorrente e ho ancora fiato
quando i miei occhi
scorgono terra.

E’ l’isola “Sessanta”.
Sguardi di innamorati,
promesse di non lasciarsi
per costruire insieme una famiglia.
Respiro aria d’infanzia.
Vorrei non ripartir,eppure devo.

L’acqua su cui cammino ormai è ghiaccio,
ma ho ancora un po’ di forza nelle mani
per arrivare lì dove volevo.

Sono arrivato qui sull’isola “Quaranta”.
Il cuore del mio cuore inizia a battere,
la luce di mia luce è qui che nasce.
Il mio respiro, aria.
Vorrei non ripartir da questa sabbia,
ma sento troppo freddo sulle spalle.

Oggi ritorno spesso sull’isola “Quaranta”.
Vengo con la mia barca.
Quando mi stanco
rema mia figlia.
Quando si stanca lei,
madre.




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